venerdì, dicembre 31, 2004

Un silenzio di botto

Inoltro volentieri questo articolo, che serve per riflettere e per agire:


Capodanno senza botti
un silenzio per condividere

In un mondo sempre più globale, quelo che è successo ci tocca
da vicino. E la festa non può trascorrere come se niente fosse

di MAURIZIO CROSETTI

Ci sono momenti in cui il silenzio è una necessità più che un dovere. Momenti in cui non si può chiudere il mondo dietro la porta di casa, lui là fuori, noi qui dentro a festeggiare. Perché questo non è un Capodanno come gli altri. Il mondo, fuori, ci è entrato in casa senza bussare: è così che fa, quando la gente muore. Il mondo sfonda la porta, ci mette davanti agli occhi le tremende fotografie dei giornali, le strazianti immagini della televisione. Non è possibile restare indifferenti a quel mondo che bussa e muore, magari con una bottiglia di spumante in mano e un petardo nell'altra.

Non si tratta di retorica, né di astratta carità mentale. La necessità del silenzio, come momento di riflessione sulla nostra storia e sul nostro destino di uomini - che in un attimo può trasformarsi nel destino di tutti e viceversa (il destino è capriccioso e non si cura dell'indifferenza) - riguarda chiunque abbia occhi e cuore.

E allora pensiamo che stavolta sia giusto non fare rumore, non festeggiare il nuovo anno con i botti e i fuochi: sarebbe come urlare in presenza di chi soffre. Condividere un dolore non vuol dire diventare tristi, ma rispettare quel dolore e chi lo sta vivendo.
Anche se si trova dall'altra parte del mondo: e poi, la tragedia del Sudest asiatico ci ha spiegato che il mondo è diventato proprio piccolo, e che lo si percorre in un attimo. Può accadere di essere turisti in vacanza esotica, e in un istante trasformarsi in vittime o testimoni di un cataclisma.

Dunque, il silenzio di Capodanno è anche un modo per riflettere su di noi, non solo per essere un po' più vicini a "loro", ai lontani, agli sventurati.
Una festa senza fuochi (che, tra parentesi, ogni anno mozzano mani e oscurano occhi, di bambini e ragazzi soprattutto) è un segno di profonda umanità, di semplice ma vissuta partecipazione. Aspettare il secondo che fa scoccare il nuovo anno, e pensare che chi sta male non è solo: proviamoci, stavolta. Sarà una maniera, anche, per augurarci di non essere soli quando potrebbe toccare a noi star male.

Si parla tanto di globalizzazione e di confini più vicini, in questa nostra inquieta modernità, e così viviamo nel mondo che aspetta il nuovo anno.

Proviamo a farlo nel silenzio e nel rispetto del dolore, così anche il nostro pensiero potrà essere un po' più globale, se riuscirà a occuparsi dell'uomo.

Cioè gli altri, cioè noi.

mercoledì, dicembre 29, 2004

XP 'Biancaneve' Edition

Pensavo di aver visto ormai molte cose.... invece mi mancava questa.

Da non crederci :D

LiTr

"Coltivate Linux che tanto Windows si pianta da solo!!!"

Anonimo

martedì, dicembre 28, 2004

Richiesta di aiuto

Per le popolazioni colpite dal sisma

Mandando un sms anche vuoto al 48580 donerete 1 euro per le popolazioni colpite dal maremoto.



Tim, Vodafone Italia e Wind hanno attivato il numero unico 48580 per le donazioni via SMS

Gli amministratori delegati delle aziende telefoniche hanno deciso di unirsi alle manifestazioni di solidarietá espresse dai propri clienti. L'obiettivo è quello di creare un punto di riferimento per il sostegno alle vittime del maremoto, molte delle quali, per il tipo di traumi subiti, avranno necessità di terapie di recupero.

Alla stessa iniziativa e' dedicato il numero unico 48580 che gli operatori mobili hanno deciso di attivare per consentire agli oltre 50 milioni di clienti dei servizi cellulari italiani di inviare un SMS solidale del valore di 1 euro.

L'SMS solidale permette ai clienti di devolvere una somma prefissata attraverso il semplice invio di un sms. Il corrispettivo della donazione viene automaticamente detratto dalla scheda ricaricabile o addebitato sul conto telefonico dell'abbonato.
L'importo di 1 euro sarà interamente devoluto (IVA esclusa) alla realizzazione del progetto, senza costi aggiuntivi e senza ricavi da parte degli operatori di telefonia mobile che hanno promosso l'iniziativa.



E' possibile mandare anche più di un sms.

sabato, dicembre 25, 2004

Buon Natale



Tanti Auguri per un santo Natale!

sabato, dicembre 18, 2004

Sono sul NY Times!

Ebbene sì, cari miei lettori (?!).
Anche il vostro Marco, come predetto da Andy Wharol, ha i suoi secondi di notorietà.
Infatti trovate un riferimento a me medesimo proprio sulla più importante testata giornalistica americana, il NY Times!
Come? Dove? Quando?
Ieri, purtroppo, sennò l'avrei comprato... nella pagina centrale, dove veniva pubblicizzato il browser Firefox, giusto alla release 1.0, come dovreste ben sapere. Il mio nome campeggiava, così, insieme ad altri 1000 (o 10000) utenti, nello sfondo dell'immagine, quella a forma di pandino rosso.
Abbiamo, infatti, me e gli altri millemila, contribuito alla fondazione Mozilla attraverso una piccola donazione. Questo è stato il regalo!
Notevole, eh :)

...borbottii? Bhè, mica è da tutti essere pubblicato sul NY Times! Tu ci sei, ad esempio?

giovedì, dicembre 16, 2004

Quando sarò capace d'amare

Quando sarò capace d'amare
probabilmente non avrò bisogno
di assassinare in segreto mio padre
né di far l'amore con mia madre in sogno.

Quando sarò capace d'amare
con la mia donna non avrò nemmeno
la prepotenza e la fragilità
di un uomo bambino.

Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che ci sia davvero
che non affolli la mia esistenza
ma non mi stia lontana neanche col pensiero.

Vorrò una donna che se io accarezzo
una poltrona, un libro o una rosa
lei avrebbe voglia di essere solo
quella cosa.

Quando sarò capace d'amare
vorrò una donna che non cambi mai
ma dalle grandi alle piccole cose
tutto avrà un senso perché esiste lei.

Potrò guardare dentro al suo cuore
e avvicinarmi al suo mistero
non come quando io ragiono
ma come quando respiro.

Quando sarò capace d'amare
farò l'amore come mi viene
senza la smania di dimostrare
senza chiedere mai se siamo stati bene.

E nel silenzio delle notti
con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
percepire che anche il sonno è vita
e non riposo.

Quando sarò capace d'amare
mi piacerebbe un amore
che non avesse alcun appuntamento
col dovere

un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale come un fiume
che fa il suo corso.

Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.

Così vorrei amare.

Giorgio Gaber

lunedì, dicembre 13, 2004

Concerti a Roma

Finalmente l'ho trovato!
...no, non il modo per essere sempre giovani...
Parlo del programma della stagione 2004/5 riguardo alla "Grande Musica in Chiesa", l'iniziativa dei concerti nelle chiese di Roma e del Lazio.
Dove?
Su un sito dimenticato... quello proprio della Rivista delle Nazioni, organizzatrice, tra gli altri, di questo evento.
Qual è?
In attesa di essere a casa e metterlo in pdf, linko la pagina diretta.

Ciao ciao

sabato, dicembre 11, 2004

Presepe


Nel mio blog c'è posto per il presepe.
Così come ci dovrebbe essere un posto per il presepe in ogni scuola, possibilmente primaria o secondaria di primo grado, privata o statale che sia.
Non è una presa di posizione integralista cattolica. Semmai è un non dimenticare quello che, ormai scherzosamente, vengono chiamate radici. Un pò le nostre origini, se non dei singoli uomini che ora hanno il compito di occupare parte della storia quelle della nostra memoria culturale e sociale del paese Italia.
Paese che troppo pensa di andare avanti (indietreggiando, invero) a forza di slogan e di finta tolleranza.
Che è molto incline a confondere la laicità, secondo cui uno stato non deve essere confessionale consentendo e incentivando ogni singola espressione religiosa, con il laicismo, la deriva atea e anti-religiosa che spinge (causa 11 settembre?) a rinnegare ogni valore religioso, soprattutto cristiano, da ogni aspetto della vita pubblica e, perchè no, personale.
Lo stato laico, in virtù della laicità che lo contraddistingue, dovrebbe favorire la compresenza di simboli e luoghi religiosi, non certo toglierli dalla circolazione.
Lo stato italiano, inoltre, non avrebbe dovuto permettere l'omissione dei riferimenti cristiani nella costituzione europea. Le nostre basi sono, nel bene o nel male, fondate sulla Cristianità. Proviamo ad immaginare, per assurdo, di togliere dalla nostra vita e dai nostri ambienti qualsiasi riferimento alla religione. Cosa rimarrebbe? Monumenti importanti, vero, ma poco più. Lo spirito architettonico e artistico a partire dal rinascimento si è profuso per rappresentare quanto più dgnamente possibile una propria idea del divino nelle forme delle basiliche, dei dipinti, delle sculture e delle musiche. Cosa rimarrebbe di tutto ciò?
Forse, però, tutto questo è troppo per le menti assai .... (ognuno completi la frase) dei nostri politici che ci rappresentano, male, e che fanno (bene) i loro sporchi e corrotti interessi.
Ad ogni modo, benvenuto presepe nel mio blog, così come sia benvenuto ogni persona che professi, nel rispetto reciproco, la propria religione. Mi piacerebbe vedere nei licei italiani una cappella così come una piccola moschea dove poter pregare ed esprimere la propria religiosità, nella liberta.

giovedì, dicembre 09, 2004

Adesione

Eccomi!
E' la parola chiave della festa dell'adesione che l'Azione Cattolica della nostra parrocchia celebra nel giorno dell'immacolata concezione, l'8 dicembre.
Festa peraltro andata molto bene, sin dalla messa (condizionata prima di essa dai molti ritardi) dove ha esordito la Liturgia dell'Adesione scritta da me (ma corretta da molti altri), con tanto di chiamata del Presidente e dei vari responsabili e rito delle "consegne". Contemplazione, Comunione e Missione, dono del Papa nell'ultimo incontro nazionale a Loreto.

Dire eccomi e scegliere di aderire a qualcosa (gruppo, associazione o quant'altro), però, ha richiamato in me una riflessione importarte.
L'assunto recira che "aderire significa non essere etichettati".
A prima vista sembra una contraddizione in termini. Scegliere di far parte di qualcosa può far assumere alle persone note caratteristiche del gruppo stesso (Boy-Scout, Papa boys, ultras, nerd, etc..).
Ma non è un mistero che si vive in un contesto sociale dove l'eccessiva offerta di contenuti e di informazioni, unite con un radicato, ma non compreso, senso di relativizzazione del mondo, hanno portato a non farci incasellare in griglie già esistenti e preordinate, quanto piuttosto a sfuggire da essi, rivendicando la nostra singola appartenenza al mondo, ognuno seguendo i suoi istinti più o meno basilari.
Allora che significato ha l'adesione, oggi, nel 2004?
Significa, a mio avviso, rompere questo idilliaco e falso incantesimo secondo cui noi bastiamo a noi stessi e poco ci deve interessare degli altri. Rompere inoltre quell'assurdo schematismo costruito sull'estrema alienazione da ogni valore e da ogni sentimento di trascendente (totalmente estraneo dalla nostra sensibilità di uomini).
Signiica, inolre, scegliere, dire la propria idea, non nascondersi e non confondersi, mettere in gioco le proprie sensazioni, i propri carismi, le proprie capacità; significa sapersi relazione con gli altri, saper spendere il proprio tempo con ricavo, trovarsi a condividere la vita con gli amici.
Certo, molto dipende dal gruppo o associazione di riferimento a cui uno voglia aderire. Ma tutto ciò penso sia rintracciabile, fatta salva la diversità di forme, in ognuno di essi.
Ecco perchè dicevo che aderire significa non essere etichettati. Perchè non si sceglie di essere tutti nel melting pot dei cosiddetti "giovani d'oggi".
Significa fare una scelta diversa, originale e non previdibile che non consente etichette.
Aderire significa essere liberi, una volta tanto, una volta di più.

lunedì, dicembre 06, 2004

Attimi rubati..

...alla lezione della quinta ora, con la 5a B.
Uff.. sempre più cose da fare, week-end che sono più impegnati della settimana e tantissima voglia di evadere e di fuggire da Roma, magari tornando alla libertà dell'esperienza campeggiante della scorsa estate: Riccardo confermerà!

A presto, come sempre che poi è mai,
e buona lezione (a me)!

Ciao ciao

mercoledì, dicembre 01, 2004

Orgasmi musicali

Il vero dramma della modernità è rappresentato dall'inquinamento acustico, altro che da Berlusconi. Ciò che posso sentire è solo il forte e assordante rumore metallico proveniente dal traffico, da autobus vecchi e gente che grida e chiacchiera del nulla.
Ma io alzo il volume della mia radio, scelgo il mondo in cui voglio essere in quel momento e la orgasmatica 'The Great Gig in the Sky' entra definitivamente nelle mie vene.

Ciao ciao