martedì, gennaio 30, 2007

Encefalogramma (non) piatto

Dopo il fluido rosa del precedente post, eccomi a riscrivere con alcune modifiche al layout del mio blog.
Compaiono infatti, in rapida sequenza e sulla colonna di destra, un pulsante indicante il mio stato su Skype, qualora aveste voglia di parlare con me (maledetto pulsante poi, perché non sei trasparente!!!) e il link al mio ultimo album fotografico pubblicato nel mio raccoglitore online: vi consiglio di vederlo, ci sono alcune foto bellissime!
Poi che altro dirvi, intendo... cosa dirvi senza gettare voi ma soprattutto me stesso nello sconforto?!? sad
Diciamo che ci si muove agilmente e "piacevolmente insensienti" (confortably numb) verso l'avanti, il futuro... con molta nostalgia al passato, tanta proprio... ma anche un pizzico di curiosità verso l'ignoto, curiosità mai provata finora, forse a una treccina fuoriposto va questo merito, chissà.
Tante cose mi sono venute in mente da scrivere in questo nuovo post, così tante che ora non vi scrivo proprio niente, e do appuntamento al prossimo post, magari per cose più creative.
A proposito.... un supporto con i commenti me lo date, o voi visitatori che avete raggiunto quasi quota 3000???
Ve ne prego...

Detto ciò, buona serata e buona notte che domani per me è tempo di

domenica, gennaio 14, 2007

Un po' di fluido rosa

Provo a fare cose mai fatte finora, su suggerimento (riguardo il contenuto non la forma) da parte di un amico.
Ecco a voi una splendida esecuzione di un brano dei Pink Floyd, Atom Heart Mother, fatta dal conservatorio di parigi... a voi!


Una favola o realtà?

Torno a scrivere sul blog in maniera contraria a quanto chi mi legge si aspetterebbe e a quanto, fino ad ora, avrei pensato anche io.
Non parlerò quindi, almeno non ora, dei miei traumi sentimental-locazionali-di fresca annata, tranquillizzatevi!
Vi racconterò invece la favola del vecchio vestito di bianco e del grillo parlante.
Mai sentita? Neppure io fino a stasera.
Eppure capita, in quella che un tempo era la repubblica delle banane governata da misteriori nani in cerca di gloria e prescrizione, di trovare nella buca delle lettere del grillo parlante, quello che non ha peli sulla lingua e che ciò che pensa (per fortuna pensa sempre bene) lo dice su due piedi, ops, su due zampe.
Meravigliato il grillo vede il mittente di questa curiosa lettera e pensa, proprio lui che è il primo predicatore, ad un rimprovero dal vecchio vestito di bianco. Si sà che i vecchi sono brontoloni e non accettano che siano i più giovani ad avere l'ultima parola sul mondo.
Invece no.
Capita che il rimprovero previsto in realtà sia una solidarietà su qualcosa che il grillo parlante a lungo cerca di dire, ovunque inascoltato si badi bene. Ovunque nella ex terra delle banane, non al di fuori (o al di dentro) di essa, ad ogni modo in terra straniera.
Proprio in quelle modeste abitazioni il vecchio vestito di bianco dimora, e da quelle finestre si permette di essere coscienza al mondo, infatti anche lui è poco preso in considerazione, cosa pensate!
"La natura", si legge nella lettera, "è cosa sacra, per me che credo che debba tornare in alto ben custodita e per te che pensi debba che essere vissuta in basso, calpestandola a piedi nudi per non rovinarla".
Continuava la lettera e il grillo parlante era ansioso di comunicare al mondo che il vecchio vestito di bianco era con lui in questa battaglia, che per una volta non parlava da solo, ma si poteva affacciare con lui (quasi dalla stessa finestra) e gridare: "Non rovinate la natura, ma amatela finché potete senza compromessi o guadagni personali. Amatela gratuitamente, perché è così che vi è stata data".
Chissà questa volta se vi sarà qualcuno che udrà queste voci di speranza e volgerà finalemente lo sguardo alle finestre da tempo aperte!

Tutto questo per dirvi... leggete un po' la lettera che un tale Benedetto XVI ha scritto a un altro tale Beppe Grillo!!!

giovedì, gennaio 04, 2007

Ti voglio bene

È nel vento
che le nostre lacrime
rimanevano in gola

e che non volevano
far parlare il nostro dolore
di luoghi e penosi ricordi e
pensieri di felicità trascorsa,

così come è la pioggia
ad averci concesso attimi
forse di ultimo vero amore
passati a ricercare le mani
raccolte a lutto sul cuore.

Forse ci sveglieremo domani
chiedendo il conto alla vita
dei tanti errori commessi e
del prodigarsi infinito dell'affetto

o forse saremo ancora ad ingannarci
abbracciati e inumiditi
l'un altro delle lacrime dell'altra
continuando a cercare una felicità
che nessuno di noi ha mai pienamente raggiunto.
Marco (me stesso)

mercoledì, gennaio 03, 2007

Notturno

Sono lacrime quelle
che vedo scendere dai tuoi occhi
e velocemente bagnare
l'orlo della tua veste notturna
dapprima segno di vita e amore?

Nel cuore davvero hai la spada
con cui, credimi, ingenuamente
ho ferito a morte l'ultima
tua speranza e insieme il mio
desiderio di nuova e sincera libertà.

Piansi anche io per il tuo pianto
e le tue lacrime furono causa delle mie;
Triste destino è il nostro, amica mia,
che all'alba è amore e nelle tenebre
sfiducia e disillusione diviene.

Ché certo l'amore è bestia ribelle,
ignaro di disciplina e correttezza,
schiavo del desiderio e dell'inganno,
sorgente di pianto e del godere,
desiderio per noi prossimo e infinito.

Marco (me stesso)