lunedì, aprile 25, 2005

25 Aprile

Sessant'anni di liberta.
Ma che bella giornata di sole
Quanta gente per le strade muore
Quanti treni alla stazione
Ma per tornare a casa
E la chiamano liberazione
Questa giornata senza morti
Questo profumo di limoni
Dalle finestre aperte
E mio padre vivrà
Solo il sogno di questa terra
perché quello che ha è ancora guerra.
E mia madre amerà
questo sogno di prigioniero
Perché quello che avrà è il mondo intero.
E' una barca che naviga sulle onde del mare
Questo giorno di libertà
Tu non lasciarlo andare.
Questa terra sarà oggi e sempre nelle tue mani
Questo mondo vivrà nelle tue mani.
Oh, oh, oh?
Ma che bella giornata di sole
Questa giornata senza morti
Questo profumo di limoni
Giù nelle strade.

A. Venditti


Impossibile pensare di far passare questa giornata, 25 Aprile, senza dare un mio piccolo e modesto contributo.
Dicevo nel sottotitolo, 60 anni di libertà. Già, sofferti con il sangue come sudore eppure ancora oggi non apprezzati, quasi come se ci fosse dovuto essere così, nella possibilità di fare ciò che ci vuole.
Si discute molto su chi deve avere i meriti di questa giornata o su chi vi ha effettivamente preso parte, e questa discussione toglie ogni buon senso a qualsiasi analisi storica che si è fatta sopra quel grandioso giorno del 1945.
Neppure io voglio incrementare giudizi e ulteriori commenti.
Lascio che il 25 aprile ci sia stato nella grande storia d'Italia e, tra me e me, ringrazierò i molti partigiani che hanno permesso a me e a molti ragazzi della mia generazione, di poter alzare il pugno e gridare libertà, di poter vivere appieno il tempo della nostra gioventù, di poter dissentire su pareri altrui senza esserne colpevolizzati, di poter criticare un Berlusconi qualsiasi al governo, di poter studiare la tragica seconda guerra mondiale con gli occhi tristi e impauriti dalla violenza umana e di poter intonare, quasi come un partigiano del 2000, la mitica "bella ciao".
Grazie partigiani, chiunque voi siate e qualunque ideologia abbiate seguito, e non preoccupatevi, il sogno della libertà continuerà a realizzarsi anche attraverso il nostro pensiero e le nostre azioni: resistere, resistere, resistere!

venerdì, aprile 22, 2005

Simpon Road


Spettacolare!

Habemus Papam

...ma anche connessionem.. ma questa è un'altra storia....
Annuntio vobis gaudium magnum;
habemus Papam:

Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,
Dominum Josephum
Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Ratzinger
qui sibi nomen imposuit Benedictum XVI

Ratzinger Papa
Finalmente la Chiesa di Roma è uscita da questo periodo di sede vacante, come un gregge senza pastore, e si è incamminata verso una guida stabile e sicura.
Il "cardinale di ferro" Joseph Ratzinger ha ottenuto una maggioranza (sembrerebbe consistente) di voti a suo favore che gli hanno permesso, al quarto scrutinio nel conclave, di poter essere eletto. Ma questa è storia nota.
Mi preme, al momento, ricordare due cose:

  • La presenza incessante nelle parole, nella liturgia, nei ricordi del Grande Papa Giovanni Paolo II. Anche a me, vi confesso, manca molto.

  • La possibilità che Benedetto XVI, con i suoi occhioni un pò infossati che in parte incutono timore, in parte tenerezza, possa finalmente riportare un pò di senso del sacro all'interno delle liturgie eucaristiche, puntanto molto su una nuova concezione (che segue stili classici mai morti) della musica all'interno di esse.
    Una musica che ritorna ad essere duplice preghiera (cfr Sant'Agostino).

Auguri, caro il nostro Benedetto XVI, saremo con te nelle preghiere anche se, almeno per ora, sarà quasi impossibile toglierci dagli occhi il Papa che ha accompagnato la mia generazione fino a oggi.

mercoledì, aprile 13, 2005

Slogan

E' questa, Moratti, la scuola del futuro?
Prendi il tuo decreto e vaffanculo!

Improvviso poetico

E' già notte,
non senti il buio intorno a noi
che preme nei nostri cuori?
Non certo di dolore è il sentire
ma di accoglienza per l'alba di un giorno
nuovo e imprevisto;
come un anno aggiunto al precedente,
che porta con sè la gioia del mattino
e il ricordo della veglia notturna
.

martedì, aprile 05, 2005

Pensando ancora a te


Ciao Karol, ancora una volta... 
Posted by Hello

domenica, aprile 03, 2005

In paradisum

San Pietro, poco prima che il Papa morisse


In paradisum deducant te Angeli:
in tuo adventu suscipiant te Martyres,
et perducant te in civitatem sanctam, Jerusalem.
Chorus Angelorum te suscipiat
et cum Lazaro quondam paupere
aeternam habeas requiem.



21.37

La notizia è arrivata, a noi che già da più di mezz'ora stavamo in San Pietro raccolti in preghiera, prima attraverso gli sguardi e gli occhi pieni di laccrime della gente e, successivamente, per bocca del Cardinal Ruini.
Eravamo impreparati, nonostante tutto, e ci siamo ritrovati commossi a sciogliere la tensione in un lungo applauso e ad affrontare il mistero della morte, in ginocchio durante il canto del Salve Regina.
Eravamo molti, in San Pietro, a pregare per te, caro Giovanni Paolo II, e tutti noi avevamo la speranza in fondo al cuore di non affrontare la notizia della tua morte in quel momento; forse il giorno dopo, lontano dall'emozione che una notte come questa riesce a dare, ma non oggi.
Tu, al contrario, sei stato capace di stupirci come non hai mai smesso di fare lungo tutto il pontificato. Sono incredibilmente convinto che hai raggiunto il padre celeste ripetendo, ad una sola voce insieme a noi, la preghiera dell'Ave Maria che stavamo rivolgendo con lo sguardo fisso su quelle finestre illuminate. Proprio quelle finestre ci hanno messo in allarme, facendoci capire che ancora per poco avresti dovuto patire la tua passione e che già eri diretto nel celestiale abbraccio con Dio.
Da parte nostra, abbiamo tenuto, per quanto possibile, il nostro dolore per noi. Dapprima le lacrime, poi qualche applauso e canto improvvisato, sono state la nostra espressione in quei momenti.
Poi, però, ogni nostro grido interiore è stato interamente rappresentato dallo straziante suono della campana, battuta a morto; lo scoccare incessante ma deciso è il segno eloquente della sofferenza umana che in te, Santo Padre, ha trovato l'estremo compimento.

Restano tante cose di te nel mio cuore. I media in questi giorni hanno ben troppo ricordato ogni tuo gesto o discorso. A molti di questi io ero presento, dagli angelus con le colombe delle diverse marce della pace di ACR fino all'incredibile sera della GMG 2000 a Tor Vergata. Quel duc in altum risuona ancora nel cuore di molti giovani, ai quali hai rivolto l'ultimo tuo pensiero.

Dovrò fare l'abitudine a non vederti più affacciare dallo studio o a non sentire più la tua voce calda e diretta.
Ora come ora, è la malinconia di averti perso ad avere il sopravvento...

venerdì, aprile 01, 2005

Vicini a te


Oremus pro Pontifice Nostro Ioanne Paulo II.
Dominus conservet eum, et vivificet eum,
et beatum faciat eum in terra,
et non tradat eum in manum inimicorum ejus.