Ecco uno strumento per migliorare il nostro grado di libertà informatica.
Parlo dell'OpenDocumenT, ODT come estensione, protocollo creato e in via di affermazione come standard per la compatibilità di documenti (di testo, elettronici, disegni e così via) che compongono le più comuni uite per ufficio (Office suite) presenti sul mercato.
Cerchiamo di capire ancora meglio.
Fino a poco tempo fa era (guarda un po' il caso) solo la Microsoft a gestire il software necessario per la gestione di documenti, di tabelle, grigle e presentazioni. Chiamò questa suite Microsoft Office e tutt'oggi è la più usata.
Peccato che presumo la stragrande maggioranza di voi (noi) tutti, non ha piene carte in regola.
Parallelamente a questo problema etico, che poco importa i programmatori, si è sempre più evidenziata tutta una sfera di prodotti open source e freeware, di qualità pari o talvolta superiore al più blasonato concorrete di casa M$.
Trattasi infatti di suite o software come: OpenOffice o Abi Word e altri. Suite molto valide, soprattutto la prima, che sto utilizzando con estremo piacere e che hanno adottato l'OpenDocument per il salvataggio in default dei propri documenti.
Perché, quindi, adottare l'OpenDocument?
Perché questo è l'unico modo per evitare sempre problemi e impedimenti nel passaggio tra una suite e l'altra; perchè è bene avere finalmente uno standard di codifica; perchè è totalmente uguale a come era prima, quindi per l'utOnto non cambia nulla, ma per l'utEnte sì; perché finalmente si sta dando peso all'open source.
Quindi vi chiedo di andare sul sito dell'OpenDocument Fellowship e firmare la petizione, fornendo una vera email, poiché vi sarà richiesta la conferma della signature.
Detto ciò, vi ringrazio e vi saluto, sempre calorosamente
martedì, ottobre 25, 2005
Memento
"Un giorno c'è la vita [...] poi, d'improvviso, capita la morte"
Paul Auster, L'invenzione della solitudine
domenica, ottobre 16, 2005
Tempo di primarie
Rispolvero, piacevolmente, un vecchio mio post di un incontro realmente accaduto, in data 29/03/2004, e messo in blog in maniera particolare, divertente direi....
Se una sera di primavera un viaggiatore...
...incontrasse Francesco Rutelli nella metro, cosa farebbe?
E' quello che è successo a me questa sera, inaspettatamente peraltro.
"Ma sul serio? Il Francesco Rutelli, leader del partito della camomill..."
"Margherita, anche se l'effetto è lo stesso"
"Ma quello beffeggiato da Corrado Guzzanti? Metà Alberto Sordi metà amico di Berlusconi?"
"Calcolando che Alberto Sordi è morto e Berlusconi è al potere.... comunque sì, lui"
"Giura!"
"Sìsì, giuro. Sono salito a Termini e chi ti trovo? Proprio lui, alto e 'bello', un omaccione"
"..ma... hai parlato con lui? Che gli hai detto?"
"Certo che ho parlato con lui! ...anche se non subito, temevo nell'elettorato metropolitano! Ho aspettato qualche fermata prima di quella dove sarei sceso e mi sono fatto avanti tra le sue guardie del corpo, esordendo con un «Buonasera, posso salutarla?»"
"E lui?"
"Lui sorridendo... come sempre... mi ha detto: «certo, certo...»"
"....."
"...gli ho dato dell'imbecille...."
"Come?"
"Eh sì, ma non direttamente... ho provato a parlare un po' di politichese anche se ho esordito con una battuta alla 'Nanni Moretti'"
"Ovvero?"
"Ovvero... gli ho detto, dopo i vari permessi di rito... «Perchè non iniziate a fare una politica di sinistra?"
"Ahaha, e come l'ha presa?"
"Candidamente ha replicato: «Ma noi facciamo una politica di centro-sinistra»"
"Bhè, mi pare giusto..."
"Mah... io ho continuato e a questo punto arriva l'affondo!"
"Dimmi..."
"«Lo sa com'è il detto? Non parlare mai con un imbecille, la gente potrebbe non capire la differenza!» Lui fa un sorisetto sornione e compiaciuto, pronto a replicare nel suo ben strutturato linguaggio forbito politically-correct, ma io incalzo: «Direi che è finita l'ora delle concertazioni, ora bisogna cercare di fare qualcosa di pratico, di diretto, di sinistra». Infaticabile nel suo sorriso eccolo sbrodolare tante parole piene di senso comune, quello che trovi nei bar di periferia parlando di sport, tutti bravi a dire la loro frasetta che potrebbe mettere a tacere speculazioni sui massimi sistemi; eccolo parlare, all'interno della stessa frase, di artigiani e imprenditori, di sinistra e di destra, per fortuna per pochi secondi. Provo a fargli notare che proprio qua, nel caldo umido e soffocante della metro, ormai giunta quasi al capolinea, non ci sono solo professioni sindacalmente rappresentate, ma anche gente comune, giovani soprattutto che potrebbero avere voglia di vedere qualcosa di nuovo e soprattutto deciso.. qualcosa di sinistra, insomma."
La storia, vera, trova qua il suo punto di arrivo. Pochi secondi dopo ero sulle calpestate scale della fermata di Giulio Agricola a contemplare queste poche righe attraverso le quali vi ho fatto partecipi di questo incontro del V tipo... quello con i politici.
"Così hai dato dell'imbecille (anche se non direttamente) a Rutelli.... ne sei pentito?"
Noto che il sorriso di Rutelli ha contagiato il mio volto: "No, direi proprio di no"
Se una sera di primavera un viaggiatore...
...incontrasse Francesco Rutelli nella metro, cosa farebbe?
E' quello che è successo a me questa sera, inaspettatamente peraltro.
"Ma sul serio? Il Francesco Rutelli, leader del partito della camomill..."
"Margherita, anche se l'effetto è lo stesso"
"Ma quello beffeggiato da Corrado Guzzanti? Metà Alberto Sordi metà amico di Berlusconi?"
"Calcolando che Alberto Sordi è morto e Berlusconi è al potere.... comunque sì, lui"
"Giura!"
"Sìsì, giuro. Sono salito a Termini e chi ti trovo? Proprio lui, alto e 'bello', un omaccione"
"..ma... hai parlato con lui? Che gli hai detto?"
"Certo che ho parlato con lui! ...anche se non subito, temevo nell'elettorato metropolitano! Ho aspettato qualche fermata prima di quella dove sarei sceso e mi sono fatto avanti tra le sue guardie del corpo, esordendo con un «Buonasera, posso salutarla?»"
"E lui?"
"Lui sorridendo... come sempre... mi ha detto: «certo, certo...»"
"....."
"...gli ho dato dell'imbecille...."
"Come?"
"Eh sì, ma non direttamente... ho provato a parlare un po' di politichese anche se ho esordito con una battuta alla 'Nanni Moretti'"
"Ovvero?"
"Ovvero... gli ho detto, dopo i vari permessi di rito... «Perchè non iniziate a fare una politica di sinistra?"
"Ahaha, e come l'ha presa?"
"Candidamente ha replicato: «Ma noi facciamo una politica di centro-sinistra»"
"Bhè, mi pare giusto..."
"Mah... io ho continuato e a questo punto arriva l'affondo!"
"Dimmi..."
"«Lo sa com'è il detto? Non parlare mai con un imbecille, la gente potrebbe non capire la differenza!» Lui fa un sorisetto sornione e compiaciuto, pronto a replicare nel suo ben strutturato linguaggio forbito politically-correct, ma io incalzo: «Direi che è finita l'ora delle concertazioni, ora bisogna cercare di fare qualcosa di pratico, di diretto, di sinistra». Infaticabile nel suo sorriso eccolo sbrodolare tante parole piene di senso comune, quello che trovi nei bar di periferia parlando di sport, tutti bravi a dire la loro frasetta che potrebbe mettere a tacere speculazioni sui massimi sistemi; eccolo parlare, all'interno della stessa frase, di artigiani e imprenditori, di sinistra e di destra, per fortuna per pochi secondi. Provo a fargli notare che proprio qua, nel caldo umido e soffocante della metro, ormai giunta quasi al capolinea, non ci sono solo professioni sindacalmente rappresentate, ma anche gente comune, giovani soprattutto che potrebbero avere voglia di vedere qualcosa di nuovo e soprattutto deciso.. qualcosa di sinistra, insomma."
La storia, vera, trova qua il suo punto di arrivo. Pochi secondi dopo ero sulle calpestate scale della fermata di Giulio Agricola a contemplare queste poche righe attraverso le quali vi ho fatto partecipi di questo incontro del V tipo... quello con i politici.
"Così hai dato dell'imbecille (anche se non direttamente) a Rutelli.... ne sei pentito?"
Noto che il sorriso di Rutelli ha contagiato il mio volto: "No, direi proprio di no"
martedì, ottobre 11, 2005
Hasta siempre
Tempo di primarie, tempo di legge elettorale cambiata, tempo di votazioni.
Che fare? Che scegliere? Chi ci rappresenta?
Difficile domande per impossibili risposte, almeno allo stato attuale delle cose, con la società e i singolari personaggi che ci rappresentano (??? Sul serio?) in parlamento.
Personalmente faccio una scelta archetipa, cercando qualcosa che ho sempre sentito in me, la scelta a sinistra. Indefinita, aprogrammatica ma sempre piena di valori, immediati, quali l'allegria, la socialità, la comunanza, il colore, le manifestazioni, la satira, l'amore, la bandiera rossa, la kefiah, l'anti-berlusconismo, la resistenza, la storia e così via.
Scusate se è poco...
PS
Per sapere dove votare alle primarie, visitate il sito dell'unione.
Che fare? Che scegliere? Chi ci rappresenta?
Difficile domande per impossibili risposte, almeno allo stato attuale delle cose, con la società e i singolari personaggi che ci rappresentano (??? Sul serio?) in parlamento.
Personalmente faccio una scelta archetipa, cercando qualcosa che ho sempre sentito in me, la scelta a sinistra. Indefinita, aprogrammatica ma sempre piena di valori, immediati, quali l'allegria, la socialità, la comunanza, il colore, le manifestazioni, la satira, l'amore, la bandiera rossa, la kefiah, l'anti-berlusconismo, la resistenza, la storia e così via.
Scusate se è poco...
PS
Per sapere dove votare alle primarie, visitate il sito dell'unione.
venerdì, ottobre 07, 2005
lol
Per ridere, in maniera un po' irriverente!
Lo scorso week-end si discuteva di birra fra amici.
Uno di noi ha detto che la birra contiene una grande quantità di
ormoni femminili.
Dopo che l'avevamo preso un po' per in giro per l'enormità della
notizia, ci ha convinti a verificare il fatto.
Così ci siamo scolati una ventina di birre a testa (esclusivamente
per scopi scientifici e di ricerca).
Il risultato di questa verifica è stato stupefacente.
Infatti, al termine dei venti giri, è successo che:
Crediamo che sia inutile spingere oltre questa esperienza.
Confermiamo che la birra contiene inconfutabilmente ormoni femminili.
Lo scorso week-end si discuteva di birra fra amici.
Uno di noi ha detto che la birra contiene una grande quantità di
ormoni femminili.
Dopo che l'avevamo preso un po' per in giro per l'enormità della
notizia, ci ha convinti a verificare il fatto.
Così ci siamo scolati una ventina di birre a testa (esclusivamente
per scopi scientifici e di ricerca).
Il risultato di questa verifica è stato stupefacente.
Infatti, al termine dei venti giri, è successo che:
- eravamo ingrassati;
- parlavamo tantissimo per non dire nulla;
- avevamo difficoltà nella guida;
- ci era impossibile effettuare il benché minimo e semplice ragionamento;
- ci rifiutavamo di ammettere di avere torto anche se l'evidenza lo dimostrava ampiamente;
- ognuno di noi era convinto di essere al centro dell'universo;
- avevamo mal di testa e nessuna voglia di fare sesso;
- eravamo emotivamente molto instabili;
- ci tenevamo per mano;
- per coronare il tutto, pisciavamo ogni cinque minuti e, per di più, tutti insieme.
Crediamo che sia inutile spingere oltre questa esperienza.
Confermiamo che la birra contiene inconfutabilmente ormoni femminili.
mercoledì, ottobre 05, 2005
Grillo parlante
Curioso.
Pensavo, tornando a casa da una cena con dei colleghi di scuola, di scrivere un post su Beppe Grillo, anche mosso da un passo di un suo spettacolo ascoltato su Radio Rock.
Apro il pc, firefox come abitudine e leggo che il sempre caro Beppe è stato riconosciuto dall'autorevole rivista come uno dei 100 personaggi (con lui, è una donna, presidente di un'associazione anti-racket di Napoli, l'altra persona italiana) che più vengono apprezzati in europa poiché viene lodata "la loro infaticabile volontà di fare pressione sui leader politici ed economici mondiali, per trasformare in realtà la loro retorica sul commercio libero, la cancellazione del debito e gli aiuti" (da Repubblica.it).
Ne sono stato indiscutibilmente felice e neppure tanto sorpreso.
Sia perchè conosco da tempo Beppe Grillo, sia perché ho imparato a conoscerlo sempre meglio, in età di ragione (così sembra quella mia attuale), attraverso uno dei suoi ultimi spettacoli che ho acquistato via internet sul suo blog.
E' triste, sebbene ormai abituale, che siano i comici a fare informazione e i politici, tanto per ribadire un common sense quanto mai vero, a farci ridere attraverso la loro pantomimica e tragicomica attività parlamentare.
Ancora più triste è, a mio avviso, lasciare che i comici continuino a farci ridere quando loro stessi denunciano con extrema ratio i mali dei nostri giorni.
"Ma che vi ridete?" chiedeva, con serietà, al pubblico di Roma, ormai in lacrime per il suo show. Già, cosa ridiamo e perché, visto che "qui c'è poco da ridere" (citando il buon Verdone)?
Ciò che persone come Beppe Grillo o la Sabina Guzzanti continuano a dirci, se le togliamo dall'alone comico che è il solo canale con cui queste informazioni possono giungere a noi, contengono dati precisi, pareri super-partes di commentatori esteri, visioni del mondo al di sopra di ogni logica interna di potere, profetiche (e non cassandriane) visioni del nostro futuro e incoraggiamenti a intraprendere e a percorrere la sempre presente terza via, strada possibile in cui vi è un'economia sostenibile, un ritorno alla questione ambientale e al sano utilizzo energetivo e quel manifesto etico di cui, ancora oggi, raffinati ideologi di partito vogliono proporci brutte copie.
Lo confesso: mi piacerebbe poter assistere ad uno spettacolo di Beppe Grillo dove la gente non ride, ma si indigna veramente; dove, alla conclusione dello spettacolo, non applaude ma si alza, penna in mano, per firmare petizioni per togliere i fantocci dal parlamento italiano.
Se non è cambiata, ancora, quella parte di costituzione ci vogliono 500.000 firme per chiedere un referendum. Possibile che non si riesce a fare con i soli appassionati, che penso superare questa quota, del nostro Grillo parlante e pensante?
Collaboriamo, come già molti stanno facendo, aggregandosi in gruppo, praticando un pensiero socialmente utile...
...e proviamo a cambiare questo mondo, prima che sia realmente troppo tardi.
Pensavo, tornando a casa da una cena con dei colleghi di scuola, di scrivere un post su Beppe Grillo, anche mosso da un passo di un suo spettacolo ascoltato su Radio Rock.
Apro il pc, firefox come abitudine e leggo che il sempre caro Beppe è stato riconosciuto dall'autorevole rivista come uno dei 100 personaggi (con lui, è una donna, presidente di un'associazione anti-racket di Napoli, l'altra persona italiana) che più vengono apprezzati in europa poiché viene lodata "la loro infaticabile volontà di fare pressione sui leader politici ed economici mondiali, per trasformare in realtà la loro retorica sul commercio libero, la cancellazione del debito e gli aiuti" (da Repubblica.it).
Ne sono stato indiscutibilmente felice e neppure tanto sorpreso.
Sia perchè conosco da tempo Beppe Grillo, sia perché ho imparato a conoscerlo sempre meglio, in età di ragione (così sembra quella mia attuale), attraverso uno dei suoi ultimi spettacoli che ho acquistato via internet sul suo blog.
E' triste, sebbene ormai abituale, che siano i comici a fare informazione e i politici, tanto per ribadire un common sense quanto mai vero, a farci ridere attraverso la loro pantomimica e tragicomica attività parlamentare.
Ancora più triste è, a mio avviso, lasciare che i comici continuino a farci ridere quando loro stessi denunciano con extrema ratio i mali dei nostri giorni.
"Ma che vi ridete?" chiedeva, con serietà, al pubblico di Roma, ormai in lacrime per il suo show. Già, cosa ridiamo e perché, visto che "qui c'è poco da ridere" (citando il buon Verdone)?
Ciò che persone come Beppe Grillo o la Sabina Guzzanti continuano a dirci, se le togliamo dall'alone comico che è il solo canale con cui queste informazioni possono giungere a noi, contengono dati precisi, pareri super-partes di commentatori esteri, visioni del mondo al di sopra di ogni logica interna di potere, profetiche (e non cassandriane) visioni del nostro futuro e incoraggiamenti a intraprendere e a percorrere la sempre presente terza via, strada possibile in cui vi è un'economia sostenibile, un ritorno alla questione ambientale e al sano utilizzo energetivo e quel manifesto etico di cui, ancora oggi, raffinati ideologi di partito vogliono proporci brutte copie.
Lo confesso: mi piacerebbe poter assistere ad uno spettacolo di Beppe Grillo dove la gente non ride, ma si indigna veramente; dove, alla conclusione dello spettacolo, non applaude ma si alza, penna in mano, per firmare petizioni per togliere i fantocci dal parlamento italiano.
Se non è cambiata, ancora, quella parte di costituzione ci vogliono 500.000 firme per chiedere un referendum. Possibile che non si riesce a fare con i soli appassionati, che penso superare questa quota, del nostro Grillo parlante e pensante?
Collaboriamo, come già molti stanno facendo, aggregandosi in gruppo, praticando un pensiero socialmente utile...
...e proviamo a cambiare questo mondo, prima che sia realmente troppo tardi.
lunedì, ottobre 03, 2005
Pellicce assassine
Benvenuti, signore e signori, in questa immensa esposizione di pellicce.
Prego, scegliete quella che più vi aggrada, quella che più vi permette di distinguervi dalla povera gente, quella che più riscalda le vostre fredde spalle di fronte a un inverno che solo tra i poveri farà vittime, quella che rispecchia più il vostro gusto, capriccioso e omicida.
Entrate pure in questa galleria di pelicce e scegliete la vostra, senza peso sulla coscienza, perché di coscienza non v'è traccia in voi.
Prego, scegliete quella che più vi aggrada, quella che più vi permette di distinguervi dalla povera gente, quella che più riscalda le vostre fredde spalle di fronte a un inverno che solo tra i poveri farà vittime, quella che rispecchia più il vostro gusto, capriccioso e omicida.
Entrate pure in questa galleria di pelicce e scegliete la vostra, senza peso sulla coscienza, perché di coscienza non v'è traccia in voi.
domenica, ottobre 02, 2005
Di nuovo tra voi
Eccomi qui, tra di voi, nuovamente, piano piano (come direbbe il buon Marzullo.
Cosa è cambiato in questo tempo, ormai quasi un mese, dal mio ultimo post? Molte cose...forse talmente tante che non è cambiato niente. Forse ha vinto ancora la visione ciclica della storia, per cui tutto cambia, nullo è nuovo e tutto si trasforma fino a tornare?
Direi di no, anche perché la vita è talmente diversa giorno per giorno che continuiamo a scoprirci originali e diversi anche quando le cose che facciamo sono sempre le stesse.
Così come la vita politica quotidiana è rappresentata da persone ormai diventate inpassibili alla rimozione mnestica dovuta a un'amnesia. Certo, non scomodiamo adesso la questione del bombardamento mediatico a cui "la forma di governo" (come ebbe modo di dirmi uno studente in un esame di idoneità ITAS) continua a infliggerci.
Sicuramente il ricordo per la persona in questione sarà positivo, così come pensa essere positivo lo stesso "portatore nano di democrazione" (cfr. Beppe Grillo) la sua quanto mai puntuale riforma elettorale.
Già, le elezioni... prima però ci sono le primarie... già, le primarie....
Chi votare?
Prodi sarà eletto, c'è poco da fare, ma vorrei, una tantum, dare un voto veramente di sinistra. Bertinotti non lo sopporto molto, ma penso di votarlo ugualmente.
Che poi non sia d'accordo con i pacs, o meglio, non del tutto, che possa (io) odiare la campagna anti-clericale che gran parte della sinistra porta avanti e tanti altri "che possa" poco male. Io sono di sinistra... c'è poco da fare.
Gli impegni poi sono iniziati, poco alla volta ma decisi...
Piccoli ritorni adolescenziali, quando ho ripreso uno strumento in mano, il basso, e di nuovo sul palco della mia affezionata Festa Patronale, ho suonato insieme gran bei pezzi.
Piccoli salti di professione, nell'attesa della conferma di una proposta di lavoro come tutor in un centro studi per psicologia e pedagogia.
Piccoli e grandi conferme, come quello di maestro di informatica...
Insomma, non ci si lamenta e mai si dovrebbe farlo, anche se le cose andassero male.
Reduce quindi da una bella estate, seppure assai breve, e da un settembre altalenante, rieccomi qui, alla linea di partenza, aspettando il colpo di pistola per avviarmi nella corsa di un nuovo anno.
Cosa è cambiato in questo tempo, ormai quasi un mese, dal mio ultimo post? Molte cose...forse talmente tante che non è cambiato niente. Forse ha vinto ancora la visione ciclica della storia, per cui tutto cambia, nullo è nuovo e tutto si trasforma fino a tornare?
Direi di no, anche perché la vita è talmente diversa giorno per giorno che continuiamo a scoprirci originali e diversi anche quando le cose che facciamo sono sempre le stesse.
Così come la vita politica quotidiana è rappresentata da persone ormai diventate inpassibili alla rimozione mnestica dovuta a un'amnesia. Certo, non scomodiamo adesso la questione del bombardamento mediatico a cui "la forma di governo" (come ebbe modo di dirmi uno studente in un esame di idoneità ITAS) continua a infliggerci.
Sicuramente il ricordo per la persona in questione sarà positivo, così come pensa essere positivo lo stesso "portatore nano di democrazione" (cfr. Beppe Grillo) la sua quanto mai puntuale riforma elettorale.
Già, le elezioni... prima però ci sono le primarie... già, le primarie....
Chi votare?
Prodi sarà eletto, c'è poco da fare, ma vorrei, una tantum, dare un voto veramente di sinistra. Bertinotti non lo sopporto molto, ma penso di votarlo ugualmente.
Che poi non sia d'accordo con i pacs, o meglio, non del tutto, che possa (io) odiare la campagna anti-clericale che gran parte della sinistra porta avanti e tanti altri "che possa" poco male. Io sono di sinistra... c'è poco da fare.
Gli impegni poi sono iniziati, poco alla volta ma decisi...
Piccoli ritorni adolescenziali, quando ho ripreso uno strumento in mano, il basso, e di nuovo sul palco della mia affezionata Festa Patronale, ho suonato insieme gran bei pezzi.
Piccoli salti di professione, nell'attesa della conferma di una proposta di lavoro come tutor in un centro studi per psicologia e pedagogia.
Piccoli e grandi conferme, come quello di maestro di informatica...
Insomma, non ci si lamenta e mai si dovrebbe farlo, anche se le cose andassero male.
Reduce quindi da una bella estate, seppure assai breve, e da un settembre altalenante, rieccomi qui, alla linea di partenza, aspettando il colpo di pistola per avviarmi nella corsa di un nuovo anno.
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