Cosa è successo e cosa sta succedendo in questi giorni?
È successo che al termine di questa campagna elettorale abbiamo perso la calma e il raziocinio un po' tutti. Anche io debbo dire, di fronte alle famose dichiarazioni dell'ex presidente del consiglio, tale cav. sua emittenza Silvio Berlusconi che palesavano una delle più evidenti mancanze di rispetto istituzionali e per il popolo italiano che storia di repubblica ricordi, ho perso la testa, come molti, orgoglioni ops... orgogliosi di essere in una reale democrazia e di votare all'opposto di sua bassezza.
Questa però non è politica; per dirla alla Heidegger è chiacchiericcio politico.
Cosa è rimasto allora della politica dopo le offese, l'orrendo pareggio elettorale, la mancanza di riconoscimento di una vittoria, seppur risicata, i primi imbarazzanti conflitti che nascono all'interno del centro sinistra e i continui richiami di Ciampi, al termine del suo prestigioso (con qualche macchia) settennato presidenziale?
Ben poco verrebbe da dire, se non le consuete promesse. Il buon Beppe Grillo continua a invitare a pedalare il buon Prodi al quale siamo tutti pronti a porgergli volentieri una spinta per andare più veloce e più forte. Dipenderà dalla squadra e dal loro gioco. Se il gioco di squadra del centro sinistra sarà leale e solidale ci aspetteranno belle cose nel futuro, belle e produttive. Al contrario, se la sinistra giocherà sporco al suo interno non perderanno solo l'attuale possibilità di governare: perderanno per molto tempo il rispetto e l'ottimismo che gli elettori, già realmente provati, smetteranno di rivolgere alla politica istituzionale. Se la sinistra fallisse prepariamoci ad avere serie percentuali di astensione nelle prossime elezioni anticipate.
Del presente ne abbiamo parlato. Del futuro che diciamo?
Il programma dell'unione, per quanto lungo è un po' ingarbugliato. A forza di compromessi si perde di vista la semplicità e la chiarezza dei diversi obiettivi finali.
Provo dunque a stilare una lista di desideri, di questioni politico-sociali che andrebbero sciolte, sviluppate e proposte.
- Risorse energetiche: Vorrei l'energia solare, l'eolica e quella per bio-masse. Vorrei finanziata la ricerca per l'auto ad idrogeno. Vorrei dipendere pochissimo dai paesi produttori o esporatori di gas piuttosto che petrolio.
- Questioni fiscali: Tutti vorremmo non pagare tasse o pagarle sempre meno. Non è però possibile né bisognerebbe farsi illudere da stupidaggini elettorali. Le tasse per essere giuste debbono essere pagare in proporzione ma da tutti.
- Politiche scolastiche: La riforma Moratti è totalmente da cestinare. Implica cose sbagliate e dirige la scuola verso un punto di non ritorno. Nessuno può imporre ad un bambino (ragazzo) di 12 anni di sciegliersi il proprio futuro e nessuna istituzione può permettersi di reintegrare una pura formazione tecnica-aziendale a discapito di quella culturale fino all'età dell'obbligo. La piccola esperienza nella scuola primaria che sto facendo mi fa dire come vi sia molta più burocrazia e controllo rispetto alla creatività e alla spontaneità dell'insegnamento. Il mito delle tre i è crollato. Oramai tutto è liceo, ma con filosofia insegnata nel biennio da docenti di italiano (che c'azzecca?, direbbe Di Pietro) con ore ridotte e programmi dilatati e visione della docenza come puro esercizio alienante di un meccanismo aziendale che ruota (o dovrebbe farlo) tutto a perfezione. Aberrante. Senza includere i meccanismi di reclutamento dei docenti che, seppur corretti da un punto di vista formale, risultato di gran lunga inapplicabili allo stato attuale delle cose.
La scuola dovrebbe rimodellarsi meglio verso le sfere evolutive dei ragazzi, reintegrando la bocciatura e l'esame di passaggio. L'obbligo fino a 18 anni deve essere mantenuto ma nel rispetto della persona e del suo percorso culturale. La scuola e il ministero deve tornare ad avere la dizione di pubblica. Non vi deve essere il gap generazionale tra docente e allievo. Gli insegnanti con più esperienza potrebbero essere d'aiuto e di supervisione ai giovani, entrambi con un giusto e ridotto compenso per non gravare sull'istituzione scolastica. A tutto beneficio dei ragazzi e della professionalità e coerenza dei programmi proposti. - Riforme tecnologiche: Cito, dal blog di Paolo Attivissimo il suo programma a riguardo, con il quale concordo.
Molto ancora bisognerebbe parlare di programmi, ma come primo post dopo molta latitanza penso possa bastare.
Torniamo alla politica e in questo post, distratto dall'affascinante e politicamente impeccabile bel parlare di Walter Veltroni (a cui va tutto il mio affetto, stima e voto), ho voluto indicare questo.
Basta insultare.
Ora è il tempo di confidare che la politica torni a parlare il linguaggio degli elettori.
A presto, gentaglia!
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