sabato, marzo 31, 2007

Un Grillo per amico

Beppe Grillo non è un comico. Lo è stato, sicuramente, e anche oggi fa tutto il possibile per farci ridere a più non posso. Non è un comico però, lo ribadisco. È forse l'espressione massima di chi fa informazione, seria, da paese libero e, si faccia attenzione, democratico. La democrazia è infatti un bene di cui oggi ne disponiamo a mò di optional. Noi ne siamo attori inconsapevoli, gli altri (i politici e chi ha le redini di questa società) ci giocano sopra e la strumentalizzano al solo fine demagogico di giocare sulle nostre paure e sui nostri più atavici e concupiscenti istinti.
Lo spettacolo di Beppe Grillo a cui ho assistito è stato estremamente spassoso, ma anche incredibilmente irritante. Non certo verso di lui, ma contro i tanti personaggi che hanno costituito la struttura della sua lunga, continuamente interrotta da applausi, narrazione. Ce n'era per tutti. Dallo psiconano al tronchetto dell'infelicità passano per i vari dirigenti e amministratori delegati nonché politici vari, cocainomani o no. Si passava dalla volontà, sempre che il ministro dell'ambiente dia i relativi permessi, di gettare una tonnellata di pece dentro il cratere dell'Etna (intervista ascoltata proprio stasera) alla presenza di testate nucleari in due basi americane (a Brescia e in Veneto) senza dimenticarci dei metalli presenti nel nostro cibo o delle strette relazioni che quei pochi delinquenti stringono governandoci in ogni istituzione o azienda o banca che sia, venditrici queste di merce avariata come il nostro genovese ci ricorda.
Un'attenzione particolare ha meritato il discorso sulle nuove (che più se ne parla più invecchiano) tecnologie, come il WiFi o il WiMax, che consentirebbero (in culo a Tronchetti e alla tanto polemica Wind) di sbarazzarci del costi delle telefonate così come della garanzia di accesso a banda larga da parte di tutt'Italia.
Cari lettori del blog, il grido di battaglia di Beppe Grillo, condiviso da me e da Riccardo (che con il suo striscione Siamo Pronti Quindi Reset ha colorato il palalottomatica), è RESET, appunto. RESET è il grido di chi vuole tagliare i ponti con le stereotipie e i falsi pregiudizi che questa nostra informazione (54° posto secondo House Of Freedom, tra Burundi e Mali) ci somministra come medicinali. RESET è il grido che dovremmo avere per rivendicare l'appartenenza ad un paese che non è più nostro, che non ha una vera rappresentanza politica e che vorrebbe vedere veramente dei dipendenti in parlamento. RESET è il grido che ci dovrebbe accomunare per fuoriuscire dal kantiano sonno dogmatico…

RESET, porca puttana!

giovedì, marzo 29, 2007

L'inganno del senso

Si sapeva, è vero. Solo quando però, piccoli San Tommaso, osserviamo con i nostri occhi e vediamo la potenza della tecnologia modificare il giudizio estetico del bello, rimaniamo esterrefatti!

Buona visione :)

martedì, marzo 20, 2007

Quanno nevica a Roma...

Metti che stiamo a Marzo, ma non un Marzo qualsiasi, quello di quest'anno, con un inverno mai così in ritardo da far parlare portiere e parrucchiere, barbieri e impiegati, e un po' tutti a dire il vero, dell'argomento che in genere è utilizzato per non dire nulla, o per dire qualcosa che non sia l'imbarazzante silenzio.
Metti che poi, in Marzo di quest'anno, qualcosa va storto e l'estate ormai alle porte, volge le spalle a noi in scamiciata attesa e lascia passare nostro signore inverno che un po' je rode che non s'è potuto divertire quanto voleva. Lui sì che si diverte, ma noi sì che soffriamo a muoverci per strade tanto allagate che pure Noè non sa che farne della sua Arca e la lascia in seconda fila, e noi sì che imprechiamo di fronte ad un traffico che neppure i motorini possono scendere dai marciapiedi, e noi sì che rabbrividiamo in ritrovati cappotti e lanose sciarpe a cercare di cacciare invano il freddo che assale il nostro corpo.
Capita quindi, in una serata del suddetto Marzo di quest'anno, di trovare sotto il proprio ingresso un po' di neve, bianca e fredda, quella vera quindi, che resiste alla pioggia e che mi fa alzare le spalle.
Buffo penso, ma è Marzo, di quest'anno.

lunedì, marzo 19, 2007

Libero!


Finalmente una buona notizia, si direbbe. Daniele Mastrogiacomo è stato liberato e in questi minuti in cui vi scrivo è alla destra di un Gino Strada, quanto mai onnipotente e simbolo di una politica sera che viene rispettata da tutti, nel campo di Emergency.
Sono contento, come spero lo siano tutti i miei lettori.

Auguri per questa liberazione e che tu possa tornare a scrivere sulle pagine di Repubblica, così come hai sempre fatto, per lavoro e per grande dedizione.

sabato, marzo 17, 2007

Al cielo d'Irlanda

Al cielo d'Irlanda vorrei alzare un brindisi prima che questo giorno finisca. Al suo patrono, a San Patrizio voglio innalzare un calice di birra, anche se non la Guinness, per questa terra e le sue "verdi brughiere e un altro ai mocciosi coperti di fango" (Modena City Ramblers).
Anche se oggi il verde d'Irlanda ha esagerato contro l'azzurro nostrano, e ci ha sconfitti in una pur gloriosa partita di Rugby, un brindisi salga anche per la bravura dei loro giocatori.
Ogni scusa è buona, l'avrete capito, per levare i boccali di birra; e ad ogni scusa buona, incuranti del nostro tasso, alziamo infine ancora il nostro braccio e in un sol sorso finiamo il dolce nettare di una doppio malto!

Ciaooo

lunedì, marzo 12, 2007

Cogito ergo Gioco

Neppure la più malata mente poteva progettare una cosa simile!

sabato, marzo 10, 2007

martedì, marzo 06, 2007

Marco, un "saggio" post-moderno?

Professionalmente è un bel periodo. Preoccupazioni di sopravvivenza a parte, l'aumento delle ore lavorative è qualcosa che sicuramente mi gratifica. Per un senso di rimettersi in gioco con argomenti sempre nuovi, un rapporto da costruire con nuovi studenti, il fatto che in quell'istituto la vox pedagogica è prettamente arrogata a me e così via.
Ciliegina sulla torta è l'uscita di un bel saggio, a cura della prof.ssa Alba Porcheddu, già mia relatrice di tesi, in cui vi è anche un mio contributo.
Ebbene sì, ho l'onore di avere finalmente una pubblicazione; poche cartelle evvero, ma significative di un piccolo percorso personale in ambiente accademico.
Dando alcuni accenni riguardo il contenuto del mio contributo, posso dire che si lascia la parola ad un sociologo inglese, Anthony Giddens, parola da me sposata e proposta con vigore riguardo alcune critiche al diffuso sentimento della globalizzazione e del post-moderno ad essa collegato. Quest'ultimo, dunque, esiste? Se ne può parlare con coscienza di fatto? Oppure non siamo ancora giunti al post-moderno ma, per causa di catecgorie antropologiche come il rischio o la fiducia nonché in balia di una trasformazione dell'intimità causata dalla tecnologia, siamo in una radicalizzazione di una modernità che ci portiamo dietro da secoli, con tradizioni ormai consolidate ed abusate?
Voi che rispondereste?

Di fronte a questo amletico quesito e in preda alla vostra più cieca curiosità che vi porterà all'acquisto in libreria di questo saggio, condivido con voi quello che per me rappresenta una gioia (seppur parziale, per questione di eccessive e travisanti correzioni e per la formattazione, per essere simpatici e non volgari, alcoolica del testo).

Il saggio ha come titolo (per questioni editoriali; quello da me pensato era L'attualità del moderno) Il soggetto (dis)aggregato tra rischio e intimità ed è contenuto nel libro La crisi del soggetto nella modernità liquida - Una nuova sfida per l'educazione, edito da Edizione Unicopli. Tutte le info proprio sul sito dell'Edizione Unicopli.

Ciao ciao!

Vita 2.0 beta

Dopo l'incremento del 300% del post precedente e per far pace col mio cervello che già svalvolava, ho dovuto mettere su carta la mappa dei miei impegni.
Mica male...
25 ore di scuola complessive, un botto di lezioni da preparare di volta in volta... rido pensando a quando si accumuleranno le verifiche.
Più che altro il brutto è che l'orario è estremamente variabile. Se fosse solo la mattina uno dice, pazienza... ma è anche il pomeriggio... e la sera... AIUTO!

Certo, non ho indicato nel prospetto un ultimo elemento, che è quello del tempo libero per vivere. Ecco perché mi sento ancora in beta e temo di esserlo per molto tempo, purtroppo... finché qualcosa non si rimette in carreggiata, finché reggo.

lunedì, marzo 05, 2007

Aumento del 300%

Avete capito, ho avuto un aumento del 300%.

No, no... non iniziatemi a chiedere casse di Champagne.... l'aumento che ho avuto riguarda il monte ore che mi trovo a fare nella scuola dove insegno, dove son passato dalle attuali 5 ore alle ben più corpose 20 ore!
Nel dettaglio mi troverò a coprire un III, un IV e due V... il tutto sempre di Psicologia e Pedagogia.
Insomma, mi aspettano mesi di un mazzo incredibile, nella preparazione delle lezioni, correzioni compiti, preparazione verifiche e così via!

Che dite, sopravviverò?
Si accettano scommesse!