Perché Santa e non buona, divertente, mangereccia, gnoccolosa, strepitosa o fantasmagorica?
Perché non stiamo parlando in un avvenimento così leggero come può essere l'apertura di un Discount sotto casa nostra, bensì di un percorso particolare di sofferenza che ha riguardato un uomo (la cui verità storica è sincera) e, scandalo tra le genti, un Dio.
Più precisamente di un Dio che si è fatto uomo (verbum caro factum est si legge a natale) col solo scopo di portare a sé tanta di quella mondezza che generazioni di persone avevano accumulato dando al contempo un messaggio nuovo, legato al fatto che la morte è solo un momento della vita, non l'ultimo, e che è un passaggio verso qualcosa che spetterà a tutti gli uomini di buona volontà: la resurrezione.
La settimana santa rappresenta quindi un passaggio inevitabile, dove avviene tutto ciò ciò che i vari profeti avevano annunciato e dove, come in un tragico spettacolo teatrale, rinnoviamo la storia di quei giorni, della preghiera solitaria nei Getsemani, del bacio di Giuda, dell'iniquo processo con Pilato, della salita al Calvario con la croce, degli sputi e delle percosse, della lancia nel petto e dell'inclinato capite.
Questo è avvenuto finora, fino al Sabato Santo, secondo giorno secondo il conto dei giorni ebraico. Ora, diceva un antico omeleta:
Oggi sulla terra c'è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi.Cosa succederà invece stanotte, nel terzo giorno? Quel silenzio sarà interrotto dal grido della resurrezione, dal grido dell'Alleluia che verrà cantato con gioia in Chiesa. Stanotte sarà una notte veramente gloriosa, che ricongiunge la terra al cielo e l'uomo al suo Creatore. Stanotte la colpa di Adamo (il peccato originale) verrà considerato una felice colpa che ha meritato un così grande Redentore.
O notte veramente Beata, quella che ci apprestiamo a vivere tutti noi stanotte.
Ecco perché gli auguri sono Santi, perché Santa è questa notte.
Vi lascio ora con qualche mp3, così a commentare musicalmente questo grande momento.
Il primo mp3 riguarda il venerdì Santo, ed è un brano che fa parte dei Responsoria Haebdomanae Sanctae, ovvero i Responsori per la Settimana Santa. Si tratta del Caligaverunt oculi mei, composto da Tomas Luis De Victoria.
Il testo, secondo una tradizione che purtroppo si è persa nella Chiesa, è di una struggente bellezza:
Caligaverunt oculi mei a fletu meo:
quia elongatus est a me qui consolabatur me.
Videte, omnes populi,
si est dolor similis sicut dolor meus.
O vos omnes, qui transitis per viam,
attendite et videte si est dolor similis sicut dolor meus.
I miei occhi sono offuscati dal pianto,
se tu ti sei allontanato da me, chi mi consolerà?
Vedete, o voi tutti, se c’è un dolore simile al mio.
O Voi tutti, che passate per questo luogo
guardate e considerate se c’è un dolore simile al mio.
Il secondo brano, assai più famoso e commerciale, è espressione massima della gioia con cui annunciare la resurrezione e la maestà di Cristo.
Di George Friedrich Handel, potete ascoltare l'Halleluja.
Ancora auguri!
Nessun commento:
Posta un commento