Dico realmente!
... ok, voi direte... cosa? A cosa è riferito quel titolo? Un'apparizione degli UFO? Mi ha baciato Jessica Biel? Purtroppo no (mi riferivo alla seconda cosa)...
Però, perché c'è sempre un però... ho trovato un luogo, una pizzeria, dove è possibile spendere nulla e mangiare Dio solo sa quanto!
Certo, lo ammetto, è un po' scomodo per i più e anche per me, visto che potrò approfittarne solo quando visiterò il paesiello dei nonni ma vabbè... un incentivo in più per andarci!
Arrivo subito al dunque anzi, alla foto dello scontrino per poi passare al dettaglio dei prezzi!
Ovviamente il conto è da dividere per due, poiché sono andato accompagnato.
Coperto: Sì, lo so che non si deve chiedere più ma molti lo fanno e in questa pizzeria, incluso in quel prezzo, ci sono le bruschette offerte!
Bevande: Una birra media alla spina e una bottiglia d'acqua;
Pizza: Qui viene il bello. La pizza che si è preso viene definita al metro perché ha come dimensione un metro (di lunghezza) per 30 cm di larghezza. Una vera e propria teglia di pizza corrispondente a circa 3 pizze regolari tonde. Capirete quanto cavolo abbiamo mangiato. Ah: la pizza era ottima, un pomodoro che si sentiva fresco e una buona mozzarella; discreti anche i funghi e genuina la salsiccia!
Extra: Un amaro lucano, poco del luogo, ma sempre ottimo!
Totale: ... così poco? Ebbene sì, €14,50 che diviso per due fa €7,25 cadauno.
Extra2: Il caffé OMAGGIO!
Bene, ricapitolando:
Pizza Express
via Ausente, 87
04020 SS. Cosma e Damiano (LT)
Si consiglia di prenotare (vale per i giorni d'estate)
Buona pappa!
domenica, aprile 27, 2008
giovedì, aprile 24, 2008
By this river
..,e passeggio sulle rive dell'ormai ex biondo tevere tra gabbiani che girovagano sopra di me, nel loro vago disperdersi e tra improvvisati pescatori di non so quale mutata specie animale.
By this river, di Brian Eno è la canzone che canticchio ora e che mi accompagna nel dolce e caotico fluire di questo tevere romanaccio
By this river, di Brian Eno è la canzone che canticchio ora e che mi accompagna nel dolce e caotico fluire di questo tevere romanaccio
Marco @E51
mercoledì, aprile 23, 2008
lunedì, aprile 14, 2008
Adieu
Brava Italia, ti sei rialzata. Ma non in piedi; senza accorgertene ti sei messa a 90°.
Siamo un popolo di merda.
Nel mio piccolo sono come il tassista di questo film, arrabbiato e combattente, che resisterà finché potrà.
Amarcord
Mi muovo dalla tristezza per la morte di mio nonno con un post decisamente più allegro anche se con un piccolo retrogusto tra il vintage - termine ormai di moda - e il melanconico (che invece preferisco connotandolo come positivo).
Dopo diverse navigazioni random e forse per questioni di serendipidità, leggo su qualche blog una lista di vecchie frasi che caratterizzavano i periodi in cui chi vi scrive era piccolo sì ma abbastanza grande da iniziare ad affacciarsi alla vita e alle relazioni sociali: i tremendi anni '80 (verso la loro fine) e gli ancor più tremendi anni '90 (l'inizio).
Sono frasi raccolte e un minimo vagliate dalla mia esperienza personale ed evitando che risultino un po' troppo anni '70 (poiché sono nato nel '79 li ho conosciuti solo per pochi mesi). Ognuno, nei propri commenti, è libero di aggiungerne altre.
Buona lettura e ancora grazie per l'affetto dimostratomi in questo delicato momento :)
Dopo diverse navigazioni random e forse per questioni di serendipidità, leggo su qualche blog una lista di vecchie frasi che caratterizzavano i periodi in cui chi vi scrive era piccolo sì ma abbastanza grande da iniziare ad affacciarsi alla vita e alle relazioni sociali: i tremendi anni '80 (verso la loro fine) e gli ancor più tremendi anni '90 (l'inizio).
Sono frasi raccolte e un minimo vagliate dalla mia esperienza personale ed evitando che risultino un po' troppo anni '70 (poiché sono nato nel '79 li ho conosciuti solo per pochi mesi). Ognuno, nei propri commenti, è libero di aggiungerne altre.
Buona lettura e ancora grazie per l'affetto dimostratomi in questo delicato momento :)
Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo.
Noi che il Ciao si accendeva pedalando.
Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa.
Noi che dopo la prima partita c’era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella..
Noi che giocavamo a Forza 4.
Noi che giocavamo a nomi, cose, animali, città.. (e la città con la D era sempre Domodossola).
Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l’album Panini.
Noi che ci divertivamo anche facendo '1,2,3 Stella!'.
Noi che giocavamo a 'Merda' con le carte.
Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la bic.
Noi che avevamo i cartoni animati belli!
Noi che 'Si ma Julian Ross se solo non fosse malato di cuore sarebbe più forte di Holly e Mark Lenders…'.
Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
Noi che si andava in cabina a telefonare.
Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire tardissimo.
Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.
Noi che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercurio cromo, e più era rosso più eri figo.
Noi che a scuola ci andavamo da soli, e tornavamo da soli.
Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma te ne dava 2.
Noi che le ricerche le facevamo con l'enciclopedia, mica su Google.
Noi che il 'Disastro di Cernobyl' vuol dire che non potevamo bere il latte alla mattina.
Noi che se andavi in strada non era così pericoloso.
Noi che però sapevamo che erano le 4 perché stava per iniziare BIM BUM BAM.
Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perché c'era Happy Days.
Noi che il primo novembre era 'Tutti i santi', mica Halloween.
Noi che la Ferrari era Alboreto,la Mc Laren Prost, la Williams Mansell, la Lotus Senna e Piquet e la Benetton Nannini!!!!!
Noi che la merenda era la girella e il Billy all'arancia.
Noi che le macchine avevano la targa nera…i numeri bianchi…e la sigla della provincia in arancione!!
Noi che il Twix si chiamava Raider e faceva competizione al Mars.
Noi che giocavamo col Super Tele perché il Tango costava ancora 5 mila lire e.. 'stai sicuro che questo non vola…'
Noi che poi compravamo il Super Santos come giusto compromesso.
Noi che tiravamo le manine appiccicose delle patatine sui capelli delle femmine e sui muri.
Noi che giocavamo a 'palla avvelenata'.
Noi che giocavamo regolare a 'ruba bandiera'.
Noi che non mancava neanche 'dire fare baciare lettera testamento'.
Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo 'Parco Della Vittoria e Viale Dei Giardini'.
Noi che 'se ti faccio fare un giro con la bici nuova non devi cambiare le marce'.
Noi che se passavamo la palla al portiere coi piedi e lui la prendeva con le mani non era fallo.
Noi che guardavamo film dell'orrore anche se avevi paura.
Noi che giocavamo a calcio con le pigne.
Noi che le pigne ce le tiravamo pure.
Noi che siamo ancora qui e certe cose le abbiamo dimenticate e sorridiamo quando qualcuno ce le ricorda.
Noi che siamo stati queste cose, e gli altri non immaginano nemmeno che cosa si sono persi…
mercoledì, aprile 09, 2008
Il riposo del maresciallo
"Un giorno c'è la vita.
... Poi, d'improvviso, capita la morte."
Paul Auster
Lo tenevo tra le braccia mentre sentivo il suo corpo raffreddarsi, mentre i suoi battiti risuonavano sempre meno e mentre il suo respiro era incapace di rompere il male che lo soffocava. Lo tenevo tra le braccia quando ha esalato l'ultimo rantolo, l'ultimo respiro e in mente mi sono venute le parole bibliche emisit spiritum.
Ecco cos'è la morte che spesso siamo incapaci di vedere, di sentire come parte della nostra vita. Ecco cos'è la morte che è grazia per chi ha la fortuna - io la penso così - di averla percepita.
Nonno Alfredo è morto stamane per insufficienza respiratoria, così come recita il pallido e manoscritto certificato di morte. Novantadue anni vissuti tra entrambe le guerre - la seconda di queste vissuta da protagonista sul fronte slavo -, nella vicinanza della sua cara moglie, Almina, tra due figlie e due adorati nipoti.
Non so cosa provare, non so quasi neppure cosa dire: avverto però la difficoltà umana nell'affrontare questo distacco ogni volta che lo vedo in questa sua rigida posa, così come ho cercato di posizionarlo appena le grida isteriche e piene di affettuoso pianto di mia madre e di sua sorella hanno affrontato la necessarietà del divenire nella vita.
Ricordi? Molti, anche se un po' indefiniti. Dalla sua fretta e mancanza di pazienza quando, da adolescente, mi chiudevo minuti e minuti (ore non me le dava), tra spartiti musicali; oppure quando gridava il mio nome passeggiando per le vie del paese alla mia continua ricerca; oppure quando cercava la mia presenza e io spesso sfuggivo per mettermi al pc; o quando, in questi ultimi giorni, cercava la mia mano ed io gliela davo, lasciandomela stringere o quando al buio, sofferente per una febbre mai vista così alta, lasciava venir incontro la sua mano al mio viso e mi accarezzava.
Sono sue le spalle dritte con cui cammino, perché è da lui che in questo sono sempre stato educato e ho sempre visto con orgoglio il suo portamento, da finanziere - arma che lo ha visto per più di quaranta anni al servizio; sua l'altezza tramandata da mamma; suo l'idea che i valori siano superiori a qualsiasi appartenenza ideologica o politica.
Lascio così questo post, non riesco a concluderlo. In genere c'è la parte delle belle intenzioni che però, umanamente parlando, non mi vengono. Nulla a che vedere con la mia fede e con l'idea che questo star male corrisponda solo alla morte corporale. Di questo ne ho speranza e quindi certezza.
Anzi: a partire da me ma anche voi lettori di questo blog una preghiera a lui rivolgetela, perché possa intercedere presso il Padre.
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