venerdì, marzo 28, 2008

Metropolitana

È un incrocio di sguardi quello che avviene
tra persone mai così vicine tra loro,
perse ciascuno
nel riflesso pupillare della propria esistenza
e solitarie,
spaesate tra tecnologia e decadenza.

Riflesse dalla sola zingara musica che
lascia vibrare
nel trasporto malinconico o nella sofferente sopportazione
le coscienze in loro contenute.

Che sia la colpa o l'insoddisfazione,
il dovere o l'illusione,
il disincanto o l'attesa, l'amore o il dolore,
qualunque cosa sia questo quieto e rispettoso
male di vivere,
esso è manifesto e
straziante
grida desideroso d'esser ascoltato.

Ascoltalo, dunque,
sinestetico sguardo
che tutto puoi e poco fai,
che poco ottieni nel tuo molto pretendere
e usa la misericordia del tuo amore e
la benevolenza del tuo dramma
nel concederci
pace
e quieto rispetto
della sacrale vita a noi
così silenziosamente donata.

1 commento:

Sara ha detto...

Che bel post..chissà quale sguardo melanconico incrociato deve averti dato l'ispirazione..
Sarà che poi la gente(io x prima a dir la verità) quando sta sui mezzi pubblici, si mette a pensare alle proprie gioie o ai propri dispiaceri e glielo si legge in faccia.
Però più che limitarti ad osservare che fai?se tenti un avvicinamento viene preso x quello che ci vuole provà o nel migliore dei casi, incappi in un fiume di parole che ti travolge...
A volte sorrido se vedo uno sguardo molto triste ma nulla di più, x rispetto,x pudore...E' già tanto un sorriso...:-)