Non sono sicuramente i romani a essere impressionati da questo assassinio, soprattutto per la brutalità con cui è stato compiuto.
Da questo blog parte ovviamente un forte abbraccio al marito e ai conoscenti stetti di Giovanna Reggiani.
La discussione però si sposta inevitabilmente sul problema immigrazione/legalità.
Non ho certo le competenze necessarie per intavolare una tavola rotonda a riguardo e di fronte a queste cose, come ad altre (Delitto Cogne e così via), preferisco un giusto distacco nell'esprimere opinioni personali, spesso deviate dal qualunquismo mediatico che costantemente ci bombarda.
Qualcosa però che afferisce alla mia sensibilità immediata vorrei dirla: non generalizziamo e non facciamo la caccia ai mostri.
Questo per alcuni motivi base:
- Chi ha poi avvertito la polizia e l'ha condotta dall'assassino era una ragazza rumena;
- Quest'oggi, giorno dei funerali di Giovanna, a Bucarest si è tenuta una cerimonia a lei dedicata, con diretta del funerale e contestuale innalzamento di un muro con scritte e dediche a sua memoria: segno che c'è un riscatto antropologico che vuole partire dal basso, da quel basso che chiede di non essere identificato con la gentaglia;
- La popolazione rumena è un insieme di molte etnie, ognuna totalmente diversa dall'altra, e ognuna con un carattere e una modalità di relazionarsi con la gente differente;
- Nonostante la Romania sia effettivamente un paese UE da qualche mese, restano sicuramente differenze storico-culturali che debbono ancora essere colmate dalla popolazione incriminata. Il ricordo dittatoriale è ancora giovane, così come la disperazione e la fame a cui sono stati lasciati per anni;
- Chi colpisce con le ronde si mette allo stesso piano degli assassini ma si macchia di un delitto, inscrivibile a livello giudiziario, di imbecillità umana: non si risponde con la violenza alla violenza;
- La cultura rumena, o Rom, è una delle più antiche e affascinanti. Per un coglione non si possono distruggere millenni di storia.
Concludo con una canzone, di Francesco De Gregori, chiamata appunto Due Zingari:
Ecco stasera mi piace così
con queste stelle appiccicate al cielo
la lama del coltello nascosta nello stivale
e il tuo sorriso trentadue perle
così disse il ragazzo nella mia vita non ho mai avuto fame
e non ricordo sete di acqua o di vino
ho sempre corso libero, felice come un cane.
Tra la campagna e la periferia e chissà da dove venivano i miei
dalla Sicilia o dall'Ungheria
avevano occhi veloci come il vento leggevano la musica
leggevano la musica nel firmamento
Rispose la ragazza ho tredici anni
trentadue perle nella notte
e se potessi ti sposerei per avere dei figli
con le scarpe rotte
girerebbero questa ed altre città
questa ed altre città a costruire giostre e a vagabondare
ma adesso è tardi anche per chiaccherare.
E due zingari stavano appoggiati alla notte
forse mano nella mano e si tenevano negli occhi
aspettavano il sole del giorno dopo
senza guardare niente
sull'autostrada accanto al campo
le macchine passano velocemente
e gli autotreni mangiano chilometri
sicuramente vanno molto lontano
gli autisti si fermano e poi ripartono
dicono c'è nebbia, bisogna andare piano
si lasciano dietro un sogno metropolitano.
7 commenti:
ok marco,non bisogna generalizzare ma purtroppo la gente è arrivata ormai alla disperazione. proprio ieri,un amico mi diceva che a Tor Bella Monaca sono stati aggrediti dei romeni da parte di alcuni ragazzi italiani.ok,sono d'accordo con te e non bisognerebbe arrivare a tanto ma trovo inconcepibile l'idea di dover vivere col terrore che qualcuno di questi pezzi di merda, di notte t'insegua e ti massacri.è capitato pochi giorni fa anche a me di essere inseguita,fortunatamente solo una grande paura...ma sono sincera:se fossi stata un uomo quell'extracomunitario che mi ha spaventata,l'avrei fatto fuggire a gambe levate. con la violenza non si ottiene nulla,vero,ma quando gli animi si esasperano è anche comprensibile...non oso nemmeno immaginare la sofferenza e l'umiliazione provate da quella donna...qualcosa di terrificante.
non ho mai avuto particolare simpatia x questi popoli,ma alla luce di questi fatti Marco,ammetto senza ipocrisia,che sto diventando razzista.
Finta bionda anonima
Bentrovata, intanto :)
Non posso certo biasimarti e dopotutto il mio post non è minimamente indirizzato all'ipocrita volemose bene. Quello che cercavo di esprimere era un disagio che viene da dentro e che sa bene che se ci abbandoniamo al cieco razzismo entriamo in un vortice senza uscita, senza una pacifica uscita. Che tu debba chiedere rispetto per te e, nei casi estremi, utilizzi un'azione di forza per ottenerlo (legittima difesa) è un conto; la spedizione punitiva o lo stereotipo del rumeno ladro e stupratore è un'altra faccenda.
Boh, voi altri? Commentate suvvia... è un argomento che riguarda tutti!
bhè sì,l'idea della spedizione punitiva è terrificante tanto quanto gli atti di violenza che sono accaduti..ti immagini cosa potrebbe succedere se ci mettessimo a "far la guerra"?
purtroppo all'idea del romeno stupratore/ladro,ci hanno portato loro...x carità,esistono italiani altrettanto balordi,ma la stragrande maggiorana di questa gente campa di espedienti e azioni schifose.
ho sentito di quel decreto legge secondo cui chi non ha un lavoro e regolare permesso di soggiorno viene rispedito a casa...mah,mi sembra già sentito,no?
Resta di fatto che più tardi uscirò e ultimamente anche la mia zona non è delle migliori,quindi al rientro verrò scortata fino al portone dal solito amico premuroso e incazzoso,che tanto ci tiene alla pelle della finta bionda!
E poi dicono che non è difficile esser donna al mondo d'oggi!
Finta bionda anonima
Ripassavo su questo blog sperando di trovare qualche commento relativo a una situazione che,come dice giustamente Marco,riguarda un pò tutti e invece niente...neanche una piccola opinione,pacifica o razzista che sia,poco importa,purchè esista un'idea...
chiedo all'autore del blog: hai messo la moderazione dei commenti censurando bestemmie e parolacce o realmente nessuno esprime opinioni riguardo una realtà difficile,tragica x certi aspetti e che non può lasciarci nel silenzio??
boh,io forse avrò troppo da dire...
Finta bionda anonima (un pò sconcertata dai mancati commenti che questo post non può non generare)
Cara bionda anonima, trovi nuovamente il mio appoggio. Come vedi (e io oltre a vedere, esulto con esso) il contatore aumenta, e di molto, ma non parallelamente i commenti.
Ti assicuro inoltre che non vi è nessuna moderazione da parte mia: allora, ti chiedi e mi chiedo anche io da tanto ormai, perché nessuno commenta dei visitatori del blog? Temi difficili? Forse... nessuna idea a riguardo? Spero di no... Imbarazzo? Sarebbe sciocco...
Non so... io cmq, nei miei ormai sempre più miseri ritagli di tempo continuo a riflettere, domandarmi, problematizzare, stupirmi e sognare. Chi mi ama mi segue! ;)
Ad maiora!
E' chiaro che il problema trascende l'appartenenza ad una etnia rumena o italiana..il problema principale è la sicurezza della persona che a quanto pare non è più un diritto di nessuno.E visto che non ci sono leggi che ci tutelano si sviluppano situazioni di questo tipo.E' inutile tergiversare:ci vuole una legge che comunque regoli in maniera seria l'immigrazione(che preveda la permaneneza in italia solamente degli immigrati in grado di automantenersi proprio perchè è la mancanza di un lavoro che porta alla ricerca di fonti illegali di sostenatemtno come scippi,rapine e omicidi )e che ci sia qualcuno ai "piani alti" che con polso duro e fermezza abbia la volontà di applicarla.Il problema è che l'Italia è un paese di quaquaraquà,a partire dai politici,e chiunque viene qui, pensa di fare il proprio comodo senza conseguenza tanto non c'è polizia ,ne legge,ne carcere che tenga.Siamo un popolo di deboli e mafiosi.Perchè nei paesi " seri" queste cose non succedono o se succedono vengono meglio controllate?No al razzismo,ma al rispetto della persona tramite delle leggi severe e giuste
Cito in pieno quanto detto da Laura non condividendo però solo un punto: ovvero la necessità di un lavoro per la permanenza. Lo ammetto: mi suona strano. Sia perché neppure per noi autoctoni il lavoro è merce rara, sia perché è impossibile dare lavoro a chi non si conosce, specie se poi deve andare ad accudire i nostri cari; inoltre viene meno il principio di ospitalità di un paese civile nei confronti di chi soffre miserie sociali e politiche, nonché personali.
Serve piuttosto che vi sia una seria legge che venga, caso unico in Italia, applicata: poi tutto va di conseguenza, a mio avviso.
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